“12 Incontri con il romanzo italiano contemporaneo”
Il Premio Strega è un importante premio letterario che viene assegnato ogni anno ad un libro italiano di recente pubblicazione. Il periodo di pubblicazione deve essere compreso tra il 1° marzo dell’anno precedente e il 28 febbraio dell’anno in corso. La giuria, composta da 400 giurati provenienti dal mondo della cultura, è nota come „Amici della Domenica“. A questi si aggiungono, a partire dal 2017, 20 voti collettivi espressi da scuole, università e gruppi di lettura (di cui 15 circoli presso le Biblioteche di Roma), oltre a 200 voti espressi da studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri selezionati da 20 Istituti italiani di cultura all’estero. I libri da selezionare sono proposti da due degli Amici. Le votazioni si svolgono sempre in due turni di scrutinio: la prima si svolge a giugno in casa Bellonci, dove vengono scelti cinque (cinquina) favoriti tra i 12 autori selezionati. Il secondo scrutinio, che determina il vincitore del Premio Strega, si tiene solitamente all’inizio di luglio presso lo splendido Ninfeo di Villa Giulia a Roma.
Da alcuni anni, anche gruppi di lettori provenienti dall’estero possono partecipare alle votazioni. Nel 2015 ha partecipato per la prima volta un comitato dell’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo. I libri dei dodici autori selezionati del premio letterario degli ultimi anni sono disponibili nella biblioteca dell’Istituto – come presto lo saranno anche quelli del 2020.
Insieme all’Istituto Italiano di Cultura di Vienna e alle case editrici Hanser e Zsolnay abbiamo realizzato quest’anno un piccolo e raffinato opuscolo con estratti dei 12 romanzi nominati e le relative traduzioni in tedesco, che stuzzicherà il vostro appetito.
Troverete il libricino bilingue “12 Incontri con il romanzo italiano contemporaneo” come semplice pdf da scaricare cliccando sull’immagine:
I 12 autori selezionati del Premio Strega 2020 sono Silvia Ballestra, “La nuova stagione” (Bompiani, 2019); Marta Barone, “Città sommersa” (Bompiani, 2020); Jonathan Bazzi, “Febbre” (Fandango Libri, 2019); Gianrico Carofiglio, “La misura del tempo” (Einaudi, 2019); Gian Arturo Ferrari, “Ragazzo italiano” (Feltrinelli, 2020); Alessio Forgione, “Giovanissimi” (NN Editore, 2020) ; Giuseppe Lupo, “Breve storia del mio silenzio” (Marsilio, 2019); Daniele Mencarelli, “Tutto chiede salvezza” (Mondadori, 2020); Valeria Parrella, “Almarina” (Einaudi, 2019) ; Remo Rapino, “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” (Fax minimo, 2019); Sandro Veronesi, “Il Colibrì” (La Nave di Teseo, 2019); Gian Mario Villalta, “L’apprendista” (SEM, 2020).
Alle origini del Premio Strega (fonte: https://premiostrega.it/PS/premio/ )
“Già da tempo cominciavo a pensare ad un nostro premio, un premio che nessuno ancora avesse mai immaginato. L’idea di una giuria vasta e democratica che comprendesse tutti i nostri amici mi sembrava tornar bene per ogni verso; confermava il nuovo acquisto della democrazia”.
Così Maria Bellonci racconta la nascita, in seno al gruppo degli Amici della domenica, dell’idea di dare vita a un nuovo premio letterario, che contribuisse nell’Italia del primo dopoguerra alla rinascita culturale del Paese. Il Premio Strega venne annunciato il 17 febbraio 1947 e, grazie al mecenatismo di Guido Alberti, gli venne dato il nome del liquore prodotto dall’azienda di famiglia. Da allora gli Amici della domenica, che oggi costituiscono un corpo elettorale di quattrocento persone diversamente inserite nella cultura italiana, si riuniscono ogni anno per scegliere in due successive votazioni il vincitore: la prima in casa Bellonci, in giugno; la seconda al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, ai primi di luglio.
Sin dalla nascita il Premio Strega è stato indice degli umori dell’ambiente culturale e dei gusti letterari degli italiani. I libri premiati hanno raccontato il nostro Paese, documentandone la lingua, i cambiamenti, le tradizioni. In questi settant’anni le scelte compiute dal Premio hanno incoraggiato i lettori italiani a leggere sé stessi, la loro storia e il loro presente attraverso lo specchio della narrativa contemporanea. Non poteva essere altrimenti se si riflette sulla statura dei personaggi che facevano parte del gruppo originario degli Amici della domenica e se si scorre l’Albo d’Oro dei vincitori, che è documento estremamente eloquente.