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Spazi Italiani – POLONIA, Varsavia

Un importante ruolo nel ridisegnare il volto ottocentesco di Varsavia fu svolto dal livornese Antonio Corazzi, trasferitosi nel Regno di Polonia forse su impulso dello statista polacco Stanisław Staszic, ammiratore degli ambienti artistici fiorentini e desideroso di rinnovare la tradizionale presenza artistica italiana in patria, come avvenuto nel secolo precedente con il vedutista veneziano Bernardo Bellotto. A Corazzi sono da attribuire il palazzo Staszic in stile neoclassico, oggi sede dell’Accademia Polacca delle Scienze (1820-1823); il Palazzo del Ministero delle Entrate o Palazzo della Commissione, divenuto poi Municipio (1823-1825); il Gran Teatro (1833), il Palazzo della Borsa e della Banca di Polonia, oggi Museo della Collezione Giovanni Paolo II (1825-1828); il Palazzo del Ministero del Tesoro, adibito ad ospitare gli uffici del voivodato della Masovia (1825-1830), e il Palazzo Śleszyński (1826), per lungo tempo sede dell’Ambasciata prima jugoslava e dopo serba fino all’odierno abbandono. Altra presenza importante fu quella del romano Enrico Marconi. Fra le sue creazioni il neogotico Mausoleo per il conte Potocki e la moglie (1836); la Chiesa di San Carlo Borromeo (1841-1849); l’hotel Europejski (1857), dalla lunga e travagliata storia, oggi parte della catena di lusso Raffles Hotels & Resorts, e la Chiesa di Ognissanti (1861-1892), recante la statua di Papa Giovanni Paolo II realizzata da Giorgio Galletti, offerta nel 1993 alla chiesa da parte del Santuario di Nostra Signora di Częstochowa a Dozio Valgreghentino (MI).