L’Asinara, nel golfo omonimo, si trova all’estremità nord-ovest della Sardegna, ed è separata dall’isola madre da uno stretto canale poco profondo, il cosiddetto “Passaggio dei Fornelli”, nel quale insiste la piccola Isola Piana.
L’Asinara è di notevoli dimensioni (50,9 km2), ed è stata, per la sua posizione, a lungo al centro delle contese delle Repubbliche marinare di Pisa e di Genova e degli Aragonesi. Nel 1886 vi fu fondata una colonia penale agricola, e tra il 1975 al 1997 l’isola è stata adibita a carcere di massima sicurezza, ospitando, tra gli altri, pluricondannati esponenti mafiosi. L’Asinara rappresenta quasi un unicum a livello internazionale: il lungo isolamento ha fatto sì che essa conservasse quasi intatte molte aree con un ricchissimo patrimonio faunistico e floristico. Vivono sull’isola specie la lepre, la donnola, il muflone, il cinghiale e l’asinello albino, simbolo dell’isola. Ancora, la gazza, la pernice sarda, il gabbiano corso e il marangone dal ciuffo. Dal 1997, alla chiusura del carcere, l’Asinara è diventato Parco nazionale, Area Marina Protetta “Isola dell’Asinara”. Per preservare il territorio, oggi l’accesso all’isola è sottoposto a misure rigorose di controllo dei flussi.
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L’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo si rimette (virtualmente) in viaggio, per salpare alla volta delle isole che puntellano i mari della Penisola: arcipelaghi più o meno noti, isole di origine vulcanica o calcarea, isole solitarie, vicinissime o lontanissime dalle coste, colorate o bianchissime, brulle o rigogliosissime di macchia mediterranea, magnifici set cinematografici, e infine teatro delle estati degli italiani e dei viaggiatori internazionali.
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