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„Amara terra mia/Mein bitteres Land“

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Un progetto teatrale sui migranti, di Matteo Marsan/Dania Hohmann/Ulrich Waller, con: Adriana Altaras e Daniela Morozzi, in tedesco e in italiano

Data e luogo dell’evento: mercoledì 24 settembre 2025, ore 19; Istituto Italiano di Cultura di Amburgo

L’ingresso all’evento è libero, si prega di prenotare i biglietti gratuiti tramite il portale Eventbrite: >>>AmaraTerra.eventbrite.de

“Amara terra mia” di Domenico Modugno era l’inno degli emigranti italiani negli anni ’50 e ’60. All’epoca l’Italia non poteva sfamare tutti i suoi abitanti. Così il governo siglò degli accordi, nel dicembre 1955 anche con la Germania, per trovare lavoro all’estero ai giovani disposti a lavorare.

In una camera mortuaria di Wolfsburg c’è un’urna. Due donne che si incontrano qui per la prima volta vogliono portarla via con sé. Entrambe pensano che si tratti delle ceneri del loro padre: Agatino Rossi, nato a San Gusmè in Toscana. Carla (Adriana Altaras) è un’architetta e figlia di madre tedesca. Maria Grazia (Daniela Morozzi) è un’insegnante e figlia di madre italiana. Lentamente si rendono conto di essere sorellastre. Il defunto ha lasciato loro solo la valigia di cartone con cui è arrivato in Germania nel 1958. Contiene un diario, alcune lettere e un giradischi con vecchi dischi. Pezzo dopo pezzo, Carla e Maria Grazia ricostruiscono la storia del padre, di cui conoscono solo una parte: Dopo la “grande gelata” del febbraio 1956, durante la quale quasi tutti gli ulivi e le viti di gran parte d’Italia gelarono, anche Agatino Rossi e i suoi fratelli lasciarono il loro paese, la loro famiglia e la loro casa e si trasferirono a nord, a Milano, o ancora più lontano, in Germania. All’inizio Agatino lavora come bracciante agricolo in campagna, mentre i suoi fratelli finiscono in miniera o in un cementificio. Ma Agatino non vuole rimanere un contadino. Dopo molte vicissitudini finisce alla VW di Wolfsburg. Incontra una donna tedesca e ha una figlia, Carla. La relazione si interrompe dopo 10 anni e Agatino torna in Italia durante la grande crisi petrolifera dell’inizio degli anni Settanta. Crea una nuova famiglia con la sua fidanzata del paese e diventa nuovamente padre di una figlia, Maria Grazia. Ma come “tedesco”, non resiste a lungo nella sua vecchia patria. Così fa di nuovo domanda di lavoro in Germania. Senza fissa dimora, fa il pendolare avanti e indietro senza che le due famiglie si conoscano, fino alla sua morte.

“Amara terra mia/Mein bitteres Land” è la seconda produzione di questo team di registi italo-tedeschi dopo “Albicocche rosse/Blutige Aprikosen”, una pièce che racconta il massacro di alcuni soldati tedeschi in un villaggio toscano, in cui erano coinvolti anche Altaras e Morozzi.

Scenografia: Georg e Paul

Costumi: Bettina Proske

Una coproduzione del Teatro St.Pauli di Amburgo/Teatro Alfieri Castelnuovo Berardenga con il Ruhrfestspiele Recklinghausen

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Amburgo
  • In collaborazione con: St. Pauli Theater