#palazzobutera
Conferenza dello storico dell’arte Claudio Gulli, nell’ambito del ciclo Archeologia industriale/Rigenerazione urbana (in italiano con traduzione simultanea).
Data e luogo dell’evento: martedì 2 aprile 2019, ore 19, Istituto Italiano di Cultura di Amburgo.
Ingresso libero. Si prega di prenotare via e-mail all’indirizzo events@iic-hamburg.de oppure direttamente dal nostro sito.
Palazzo Butera è stato di recente acquistato da una coppia di collezionisti italiani, Francesca e Massimo Valsecchi, che per quarant’anni hanno vissuto a Londra. Palermo riceve quindi una collezione internazionale, ora in prestito al Fitzwilliam Museum di Cambridge e all’Ashmolean Museum di Oxford, che attraversa i secoli e le geografie: dall’arte contemporanea ai mobili inglesi Arts & Craft, dalle porcellane ai dipinti antichi. Il palazzo, una dimora aristocratica del Settecento, è stato restaurato (2016-2019) e sta iniziando una nuova vita di Centro di arte e di cultura. Il progetto dei Valsecchi è infatti il propulsore di un rinnovamento che coinvolge l’Università e il quartiere della Kalsa, dove si trovano i principali monumenti della città: dall’Orto botanico allo Steri, da Palazzo Abatellis alle chiese barocche. Durante la conferenza, sarà presentato il progetto di restauro in corso e le prime attività culturali di Palazzo Butera, ma sopratutto il senso di una rigenerazione urbana di una città che dal centro del Mediterraneo può sviluppare grandi potenzialità culturali.
Claudio Gulli (Palermo, 1987) ha studiato Storia dell’arte all’Università degli studi di Siena e alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Fra 2009 e 2011, ha lavorato al Département des Peintures del Louvre: i suoi contributi su Leonardo da Vinci hanno riguardato la fortuna letteraria del San Giovanni Battista (Skira, 2009) e della Sant’Anna di Leonardo da Vinci (Officina Libraria, 2011). A partire dal 2016, lavora come storico dell’arte a Palazzo Butera.
La rassegna “Archeologia industriale / Rigenerazione urbana” gode del patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali (Mibac)
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